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Shock: Nvidia è praticamente di Microsoft



Microsoft e Nvidia hanno in vigore un accordo, vecchio di dieci anni, che dà diritto di prelazione a Microsoft nel caso in cui chiunque decidesse di acquisire una quota minima del 30 percento delle quote di Nvidia. In questo caso, infatti, l’azienda di Redmond avrebbe di fatto il diritto di porre il veto alla cessione delle quote societarie di Nvidia facendo un’offerta di pari valore, e facendo valere il suo diritto di prelazione sull’altro pretendente all’acquisizione.

L’accordo risale al 2001, quando Microsoft decise di utilizzare i chip Nvidia per equipaggiare la sua prima Xbox e aveva bisogno di affidare la parte grafica dello sviluppo a un produttore fidato. Nvidia sostiene che nell’ultimo decennio i termini di questo accordo sono stati inclusi in tutti i report trimestrali dell’azienda, ma evidentemente nessuno ci ha mai fatto caso e l’accordo è passato inosservato fino a oggi.

Il testo dell’accordo, depositato presso la Securities Exchange Commission degli Stati Uniti, cita che “il 5 marzo 2000, abbiamo [Nvidia] stipulato un accordo con Microsoft in cui abbiamo deciso di sviluppare e vendere chip grafici e di concederne in licenza la tecnologia a Microsoft e ai suoi licenziatari affinché li installino in un prodotto in fase di sviluppo da parte di Microsoft.

L’accordo prevede che nel mese di aprile 2000 Microsoft paghi 200 milioni di dollari a titolo di acconto per l’acquisto dei chip grafici e delle licenze per la tecnologia impiegata. Microsoft può recedere dal contratto in qualsiasi momento, ma in caso di rescissione anticipata del contratto da parte di Nvidia, per compensare integralmente i pagamenti anticipati, Nvidia dovrebbe restituire a Microsoft fino a 100 milioni di dollari a titolo di rimborso anticipato, oltre a convertire la rimanenza in azioni privilegiate della Società per un valore pari al 30% delle azioni, rispetto al valore medio degli ultimi 30 giorni di negoziazione.

Secondo l’accordo, se un individuo o una società dovessero avanzare un’offerta di acquisto di quote pari o superiore al 30% delle nostre azioni ordinarie in circolazione, Microsoft ha i diritti e il titolo per porre il veto all’acquisto. La posizione di Microsoft in seguito a questo accordo potrebbe anche ritardare o impedire una modifica dell’assetto e del controllo di Nvidia”.

A questo punto verrebbe da chiedersi come mai, nell’ultimo decennio, Microsoft non abbia proceduto con l’acquisizione di Nvidia, che ai tempi era una piccola azienda con un fatturato di 375 milioni di dollari all’anno, ma oggi grazie anche a Tegra e all’integrazione dei suoi chip nella stragrande maggioranza dei tablet potrebbe essere un boccone ghiotto per Microsoft.

L’azienda di Redmond si appresta a entrare nel settore dei tablet con Windows 8 il prossimo anno (Windows 8 per tablet, in anteprima con Tegra). Se Microsoft acquisisse Nvidia oggi potrebbe di fatto avere il controllo sulla maggior parte della produzione dei tablet, depennando i concorrenti senza troppa fatica. Oltre tutto, Microsoft si è di recente accordata con ARM per il supporto di Windows 8 (Ballmer conferma: Windows 8 in arrivo nel 2012), quindi il suo controllo diverrebbe pressoché totale.

Non che a Microsoft manchino i soldi per comprarsi Nvidia: prima dell’acquisizione di Skype per 8,5 miliardi (Microsoft acquista Skype per 8,5 miliardi: è ufficiale), Microsoft aveva a disposizione più di 50 miliardi di dollari in contanti per gli investimenti a breve termine.

L’ostacolo non è finanziario, ma legale, e si chiama antitrust: il Dipartimento di Giustizia americano e la Federal Trade Commission potrebbero forse chiudere un occhio davanti a un’acquisizione del genere (è improbabile a dire al verità, ma non impossibile), ma quasi certamente non sarebbe della stessa idea la Commissione europea.

Come fa notare Arik Hesseldahl di All Things Digital, infatti, se Microsoft dovesse assumere il controllo di Nvidia avrebbe il controllo totale sul settore mobile, con un monopolio che non passerebbe indenne dalla severa Commissione Europea, che in passato ha già rifilato a Microsoft una multa da 1,45 miliardi di dollari.

Fonte tomshw.it

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