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Archivio per 5 Dicembre 2011

Android Market: pagamenti tramite credito telefonico anche in Italia con Vodafone

Per tutti gli utenti Android italiani sta arrivando la possibilità di pagare in Android Market direttamente con il credito telefonico.

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Apple vs Samsung: la guerra continua e tocca quasi la follia

Torniamo ancora una volta a parlare della guerra di brevetti e simili che tiene banco da mesi tra Apple e Samsung. Dopo gli aggiornamenti visti nel blog Apple, il lancio del Galaxy Tab 10.1N, la revoca del blocco di vendita in Australia, il nuovo blocco subito successivo alla vendita in Australia, i casi di Germania e le vendite a rischio anche un USA che fortunatamente non subiranno annullamenti,

E’ stato respinto il ricorso della Apple che puntava a bloccare la vendita negli Stati Uniti del tablet Galaxy e di tre modelli di smartphone, tutti prodotti dalla Samsung. Il giudice Lucy Koh di San Jose’, in California, ha negato che vi siano i presupposti per un provvedimento d’urgenza come richiesto ad aprile dal colosso di Cupertino che aveva denunciato una violazione dei suoi brevetti.

arrivano le regole che Apple vorrebbe imporre a Samsung e, purtroppo, adesso si inizia a cadere nel ridicolo. Di seguito i punti emersi:

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Nexus S: iniziato il rilascio interno di Android 4.0

Secondo le ultime informazioni apparse in rete,Google avrebbe iniziato il rilascio di Android 4.0 per Nexus S, il precedente Google Phone lanciato sul mercato nel dicembre del 2010.

Il rilascio colpisce però solo i modelli interni all’azienda ed è mirato ad estendere la fase di beta testing a più persone per poi effettuare il rilascio definitivo a tutti i possessori dello smartphone.

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Ancora problemi di sicurezza con le applicazioni su Android: nel mirino HTC, Motorola e Samsung

Alcuni ricercatori dello stato del North Carolina hanno pubblicato uno studio in cui è stato valutato il grado di sicurezza sulle configurazioni durante l’installazione di applicazioni per alcuni device Android Motorola, HTC e Samsung. Lo studio ha svelato che tali produttori non implementano correttamente i protocolli di sicurezza nativi dettati da Google con il risultato che alcune applicazioni potrebbero sfruttare permessi e accessi a privilegi considerati non attendibili e quindi veicolare codice malevolo all’interno del dispositivo.

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