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Android classificato come il progetto Open source più chiuso

Sistemi “Open source” o “Proprietari” hanno sempre diviso utenti e sviluppatori negli anni, fenomeno che è cresciuto prepotentemente da quando Android ha cominciato a imporsi in maniera significativa tra gli OS mobili guadagnando ingenti fette di mercato. Oggi  Android rappresenta il sistema operativo mobile “Open source” più conosciuto al mondo, mentre Apple adotta una filosofia completamente diversa con il suo sistema operativo “Proprietario” iOS.

La domanda che molti si sono posti è la seguente:

Quanto è realmente aperto Android?

Un progetto a sorgente aperta indica genericamente un software, il cui codice viene messo a disposizione dagli sviluppatori che detengono i diritti iniziali, per altri developers che vogliano collaborare modificando e migliorando il codice iniziale, apportando modifiche costruttive con il vantaggio di far lavorare a distanza più gruppi di lavoro. Inutile dire quanto Internet abbia aiutato lo sviluppo dell’Open Source, trasformandolo di fatto in una vera filosofia di vita per i programmatori che abbracciano un progetto dando il loro contributo.

Il Network Vision Mobile si è preso la briga di misurare attraverso alcuni parametri, il grado di apertura di otto famosi progetti Open source: nello specifico sono stati presi in considerazione Android, MeeGo, Symbian, Webkit, Mozilla , Eclipse , Qt e Linux.

Per arrivare ad una misurazione tradotta come “Indice di apertura”, sono stati utilizzati quattro parametri: Accesso, sviluppo, derivati e comunity. Come anticipato all’inizio, Android si è guadagnato la palma del peggiore tra gli otto analizzati, vediamo il perchè.

  • Riguardo al primo parametro si fa riferimento alla possibilità di accedere al codice sorgente che per definizione dovrebbe essere  liberamente disponibile per chiunque.  Nel rapporto di Vision mobile apprendiamo che “Android è l’unico progetto per il quale il codice sorgente non viene concesso liberamente a tutti gli sviluppatori nello stesso momento”. In effetti i partners commerciali di Google hanno una via prioritria sui sorgenti, nell’ordine di 6 mesi circa rispetto al rilascio ufficiale.
  • Con il secondo parametro identificato come Sviluppo, viene valutata la possibilità di identificare chi ha contribuito al progetto. In questo caso Android si difende assieme a Mozilla ed Eclipse, al contrario di Qt e Webkit che non permettono l’identificazione.
  • Attraverso il terzo criterio viene misurato quanto il marchio si adoperi nel controllare come il progetto venga distribuito o meno. Al contrario degli altri sette competitors dove siamo liberi di utilizzare  marchio, codice e distribuirli gratuitamente, Android risulta l’unico caso per il quale il Market risulta disponibile solo dopo aver firmato un accordo commerciale con Google. Questo aspetto declassa Android per apertura ma non è da considerarsi a nostro parere per forza in maniera negativa.
  • Abbiamo infine l’ultimo parametro comunity che valuta la gestione di livelli e permessi concessi alla comunità di sviluppatori. I migliori in questa categoria risultano essere Eclipse e Mozilla  per diritti a più livelli in relazione allo status dell’utente.

Qual’è il risultato finale ?

Incrociando i risultati vediamo come Android si piazza ultimo con un “Indice di apertura” estremamente più basso rispetto agli altri, solo il 23%. Pensate che questo sia un bene o un male? Ritenete che un OS come Android che copre in alcuni paesi quasi la metà del marcato smartphones debba sottostare a regole imposte da Google o lo preferireste completamente fuori controllo  ?
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