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Megaupload e Megavideo, chiusi per violazione del copyright: arrestato il fondatore, chiuse le società!

Anonymous risponde alla chiusura di Megaupload e attacca siti come Universal Music, Governo degli Stati Uniti e altri

I procuratori federali della Virginia hanno chiuso i battenti ad uno dei più grandi siti al mondo di file-sharing, Megaupload.com. Il suo fondatore è stato accusato di violazione delle leggi pirateria e di violazione del copyright.

L’azienda è accusata di altr $500 milioni di dollari dimancati introiti da film piratati, software e altro materiale ancora. Il sito è al momento chiuso, irraggiungibile e al momento stiamo cercando altre informazioni. Il tutto a pochi giorni dalla decisione Americana realtiva al SOPA e PIPA.

Megauload.com è considerata responsabile di un giro criminoso di denaro da $175 e un danno di mezzo miliardo di dollari per i proprietari dei diritti di copyright. La corte del distretto della virginia dell’Est, riunitasi il 5 gennaio scorso, ha indicato i proprietari del sito responsabili di una cospirazione di racketing internazionale, violazione di copyright e riciclaggio di denaro “sporco”. I proprietari rischiano un totale di 50 anni di prigione per ben 4 capi d’accusa differenti.

McLEAN, Virginia (AP) — Federal prosecutors have shut down one of the world’s largest file-sharing sites, Megaupload.com, and charged its founder and others with violating piracy laws.

The indictment accuses the company of costing copyright holders more than $500 million in lost revenue from pirated films and other content. The indictment was unsealed Thursday, one day after websites shut down in protest of two congressional proposals intended to thwart the online piracy of copyrighted movies and TV programs.

Megaupload.com has claimed it is diligent in responding to complaints about pirated material.

The indictment says at one point, Megaupload was the 13th most popular website in the world.

Questa azione è tra i più grandi casi di violazione di copyright mai proposti dagli Stati Uniti e mira direttamente all’utilizzo di siti di file hosting come mezzi per la distribuzione di materiale illegale o coperto da diritti d’autore.

I proprietari e le due società – Megaupload Limited e Vestor limited – sono stati incriminati da un grand jury nel Distretto Orientale della Virginia il 5 gennaio 2012, con l’accusa di racket, violazione del copyright, riciclaggio, violazione del copyright. Per questi reati è prevista una pena massima di 20 anni di carcere a seconda del capo di accusa che verrà riconosciuto dai giudici.

L’accusa indica Kim Dotcom, conosciuto anche sotto le false identità di “Kim Schmitz” e “Kim Tim Jim Vestor”, 37 anni, come fondatore e capo della società incriminata, residente sia ad Hong Kong che Nuova Zelanda. Si tratta di uno dei più grandi casi di chiusura di siti di file hosting su web al quale potrebbero seguire a ruota 4shared, rapidshare e moltissimi altri.

Le società sotto accusa sono in realtà due: la “Megaupload S.p.A” e la “Vestor S.p.A.”. La seconda, sconosciuta, è stato utilizzata da Kim Dotcom, direttore e presidente dell’azienda, per controllare indirettamente gli interessi sui siti affiliati a Megaupload. Sotto inchiesta anche i seguenti membri della “cospirazione” Megaupload: Finn Batato, Julius Bencko, Sven Echternach, Mathias Ortmann, Andrus Nomm, Bram van der Kolk tutti ragazzi dai 29 ai 40 anni

Le autorità neozelandesi hanno già eseguito l’arresto di quattro dei sette componenti di Megaupload S.p.A.Bencko, Echternach e Nomm rimangono ricercati.

Bloccati già i server in  Ashburn, Va., Washington, D.C., Olanda e Canada, insieme a 18 domini registrati al nome della società. Oggetti della violazione di diritti di copyright sono articoli come: film, contenuti musicali, programmi televisivi, libri elettronici, software di intrattenimento e produttività in larga scala.

Secondo le stime delle investigazioni dell’F.B.I., tramite questi articoli il sito poteva assicurarsi oltre un miliardi di visite, 150 milioni membri registrati, 50 milioni di visitatori giornalieri: il 5% del traffico di internet che porta(va) Megauload al 13° posto come sito più popolare al mondo. Secondo l’F.B.I. Megaupload “promuoveva l’upload dei contenuti protetti più popolari per la distribuzione verso il maggior numero di utenti e scoraggiava l’utilizzo del sito come storage on-the-cloud legale, tramite pulizie dei contenuti non popolari“. Megauload offriva poi ricompense per quegli utenti abbonati che indirizzavano il maggior numero di utenti al sito, favorendo la nascita di migliaia di siti appositi per il linking di file protetti da copyright.

L’intento di nascondere l’attività fraudolenta da parte di Megaupload è evidente agli occhi dei federali dalla mancanza di una funzione di ricerca diretta dei contenuti disponibili e dell’eliminazione selettiva dei titoli illegali dalla classifica dei contenuti più scaricati dagli utenti.

Un’altra accusa mossa ai danni del sito è la seguente: quando i proprietari dei diritti su contenuti illegali caricati sul sito contattavano il sito stesso, il team di Megaupload si attivava per la rimozione di uno solo dei molteplici file che componevano il contenuto originale, così da permettere a milioni di utenti di scaricare comunque il contenuto tramite le decine di link dublicati. L’accusa addirittura sostiene che Megaupload pagasse gli uploader più “redditizzi” e i siti “mirroring” che diffondevano in rete link al download diretto dei contenuti di Megaupload.

All’investigazione e all’inchiesta ai danni di Megaupload hanno contribuito oltre una ventina di distretti federali di Stati Uniti, Nuova Zelanda, Hong Kong, Olanda, Inghilterra, Germania, Canada e Filippine.

Una delle prime domande che gli utenti si stanno ponendo è: Ma l’abbonamento pagato a megaupload? E i miei file legali messi nello spazio personale?

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