Apple vs Samsung: la guerra continua e tocca quasi la follia
Torniamo ancora una volta a parlare della guerra di brevetti e simili che tiene banco da mesi tra Apple e Samsung. Dopo gli aggiornamenti visti nel blog Apple, il lancio del Galaxy Tab 10.1N, la revoca del blocco di vendita in Australia, il nuovo blocco subito successivo alla vendita in Australia, i casi di Germania e le vendite a rischio anche un USA che fortunatamente non subiranno annullamenti,
E’ stato respinto il ricorso della Apple che puntava a bloccare la vendita negli Stati Uniti del tablet Galaxy e di tre modelli di smartphone, tutti prodotti dalla Samsung. Il giudice Lucy Koh di San Jose’, in California, ha negato che vi siano i presupposti per un provvedimento d’urgenza come richiesto ad aprile dal colosso di Cupertino che aveva denunciato una violazione dei suoi brevetti.
arrivano le regole che Apple vorrebbe imporre a Samsung e, purtroppo, adesso si inizia a cadere nel ridicolo. Di seguito i punti emersi:
In generale:
- La superficie frontale non deve essere nera
- La forma non deve essere rettangolare o non deve avere angoli stondati
- Lo schermo non deve essere centrato sulla parte frontale e deve avere importanti bordi laterali
- La fessura dello speaker non deve essere orizzontale
- La superficie frontale with substantial adornment (non ci è chiara la traduzione) – con decorazioni così evidenti da differire dalla cornice nera di iPad –
- No front bezel at all – meglio tradotto con non completamente lucido
Per i Tablet:
- La forma non deve essere rettangolare e non deve avere angoli stondati
- I bordi devono essere spessi intorno al display anteriore
- Superficie frontale non deve essere del tutto piatta
- Il profilo non deve essere sottile
- Aspetto massiccio
Queste sarebbero le indicazioni emerse dai disegni che Apple avrebbe offerto a Samsung per non impedire il blocco delle vendite del galaxy tab nei vari mercati oggetto di cause legali. Se da una parte adesso Samsung sa come poter lavorare per rendere il proprio Tablet a prova di Apple, dall’altra parte le richieste rasentano il ridicolo.
Vedremo come continuerà questa controversia che, iniziata alla Beautifull potrebbe finire alla Zelig.
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