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No a SOPA e PIPA: la protesta infiamma il Web e in America molti siti “scendono in piazza”

Google ha aperto la pagina: www.google.com/landing/takeaction/

Negli ultimi giorni sicuramente molti di voi avranno letto, visto o comunque sentito parlare di SOPA e PIPA, sigle abbastanza particolari che fanno riferimento in modo generale alla tutela del copyright sul web. SOPA sta per Stop Online Piracy Act mentre PIPA è invece la Protect IP Act e sono normative studiate per arginare il fenomeno della pirateria online che il Congresso USA voterà il 24 gennaio.

Il disegno di legge è stato presentato il 26 ottobre 2011 dal deputato repubblicano Lamar S. Smith e, nel caso venisse approvato, permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti. Tale proposta di legge ha già incontrato le indecisioni dell’amministrazione Obama, che ha chiesto tempo per una valutazione più attenta.

Come spesso accade quanto si parla di copyright, diritti d’autore e proprietà intellettuali su Web, il dibattito si anima perchè creare una regolamentazione è veramente difficile. Il Web è cresciuto in modo incredibile negli ultimi anni tanto da diventare il primo strumento di ricerca, informazione e spesso svago tra giovani e non. Un mezzo che non ha mai avuto una reale regolamentazione e che è una risorsa libera, completamente autonoma e aperta a tutti e tutto.

Oggi, 18 gennaio 2012, è il giorno della protesta online che sta coinvolgendo moltissimi siti internazionali del calibro di wikipedia, Facebook, Google, Mozilla e moltissimi altri che hanno oscurato i propri siti o lo faranno (almeno è nelle intenzioni) per alcune ore. È nato anche un sito, Sopastrike, con l’obbiettivo di informare e raccogliere adesioni, mettendo a disposizione anche gli strumenti per farlo.

Questa legge è  fortemente voluta dalle major del cinema, della musica e dell’intrattenimento e dall’America potrebbe spostarsi anche in altri paesi. Il dibattito è aperto perchè, sebbene una regolamentazione sia necessaria, è veramente difficile sul web capire il limite tra lecito ed illecito, tra legale e illegale, tra quello che è possibile fare o quello che invece viola il copyright. Chiaramente parliamo di contenuti e siti che agiscono in buona fede, i tanti Forum, portali, siti o altro che offrono materiale pirata sono chiaramente riconoscibili e perseguibili. Dunque una legge molto controversa che potrebbe cambiare il futuro di internet, o almeno, potrebbe costringerlo con una minore libertà.

Certamente qualcosa prima o poi dovrà essere fatto, consapevoli che il come sia veramente difficile. Se ci pensiamo però ormai la violazione del diritto d’autore è talmente diffusa su web che non serve più essere degli esperti per scaricare l’ultimo album del nostro cantante preferito. È infatti sufficiente scrivere su Google il nome del cantante, l’album e la parola download e nella maggioranza dei casi il primo link della ricerca permette, senza login o altro, di scaricare l’intero album. Questo è solo un esempio ma rende l’idea di quanto oramai sia banale, per chiunque, violare il diritto d’autore in questo mare che è Internet.

È quindi formalmente giusto tutelare determinati copyright, ma esiste veramente un modo per poter attuare una regolamentazione su Internet che non crei problemi, limiti la libertà di espressione e imponga standard a siti e spazi online? Il dibattito nasce e si sta evolvendo su questo e altri interrogativi simili.

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