Manu Cornet , nome che non vi dirà nulla e che appartiene ad un dipendente Google, ha pubblicato su Google+ una simpatica immagine che mostra l’evoluzione di Android dagli albori ad oggi. In realtà l’immagine nasconde molto di più in quanto non si ferma a Jelly Bean ma mostra chiaramente anche la prossima distribuzione Android che, proprio per la fetta di torta evidenziata, sembra essere confermata in Key Lime Pie.
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Nonostante Mediatek non sia il produttore di SoC per antonomasia in ambito mobile sempre più spesso ne sentiamo parlare. In ambito low-cost infatti, i suoi chip risultano molto conosciuti soprattutto nel mercato cinese anche se pare che il 2013 possa rappresentare un anno importante per il nome dell’azienda e gli accordi commerciali in corso al fine di spingere l’utilizzo delle proprie soluzioni in ambito mobile con aziende più blasonate sembrano proprio indicare questo.
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Cosi come per Nexus 4, anche per Nexus 7 Chanfire ha realizzato il pacchetto CF-Auto-Root che permette di ottenere in un click (daPC) il Root del Tablet, sia in versione solo Wi-Fi che nella nuova variante 3G. In questo modo potrete ottenere i permessi di amministratore senza usare il Tool-Kit completo che potrebbe risultare per alcuni troppo complesso (o semplicemente non compatibile con Mac e Linux)
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Chianfire è sicuramente un nome che in molti utenti avanzati hanno sicuramente già sentito. Stiamo parlando di uno sviluppatore che è diventato famoso per modifiche di vario tipo su molti smartphone Android e per aver creato il pacchetto CF-Root e ultimamente CFAuto-Root per tantissimi modelli. Ovviamente non poteva mancare la sua presenza anche nel panorama Nexus 4 ed ecco che arriva CF-Auto-Root per l’ultimo Nexus Phone; un piccolo pacchetto che permette con un click di ottenere i permessi di Root da qualunque sistema operativo desktop.
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WhatsApp è indubbiamente una delle realtà più interessanti e floride dell’intero panorama mobile, un’applicazione che non ha bisogno di alcuna presentazione e riunisce circa 300 milioni di utenti in tutto il mondo (numeri non certi). La sua fortuna deriva da una combinazione molto precisa di fattori: una politica aggressiva sul prezzo di acquisto (pochi centesimi su iOS e gratis su Android, Windows Phone e Symbian), un servizio eccellente con notifiche push e assenza di pubblicità invasive. Politica fortemente sostenuta co-fondatore di WhatsApp, Jan Koum, secondo cui la pubblicità costringe spesso le aziende a valutare i clienti stessi come prodotti.
Da Techcrunch veniamo a conoscenza che questa realtà potrebbe essere inglobata daFacebook, gigante sempre allerta sulle ‘tendenze del momento’, come il miliardo di dollari speso per Instagram ci insegna. Mossa che desta comunque ben più di una perplessità per diversi motivi.
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