Verdetto finale dei giudici di San Jose: Ampia Vittoria per Apple
Dopo la sentenza in Corea del Sud che ha visto multate entrambe le aziende per violazione reciproca di brevetti, alle 2:35PM (23:35 ora italiana) del terzo giorno di ritiro, i 9 giurati del distretto centrale di San Jose, in California, hanno raggiunto finalmente un accordo unanime sul verdetto del processo che vede scontrarsi ormai da mesi Apple e Samsung. Il gruppo, composto anche da esperti del settore e ingegneri, ha dovuto compilare un reperto finale che consta di ben 20 pagine contenenti oltre 500 domande divise in 33 gruppi. Durante i tre giorni di lavoro, non sono state chieste ulteriori chiarificazioni, la riconvocazione dei testimoni o altri espedienti che avrebbero rallentato le operazioni.
Il verdetto finale sentenzia la violazione da parte di Samsung di quasi tutti i brevetti tecnici sotto accusa da parte di Apple. In particolare Samsung ha violato il brevetto ’381 relativo allo scrolling dei documenti con rimbalzo su tutti i device sotto accusa (tra cui Galaxy Tab 10.1, Galaxy S e Galaxy S II), il brevetto ’915 relativo alla distinzione tra touch singolo e multitouch su tutti i device sotto accusa eccetto Galaxy Ace, Intercept e Replenish, il brevetto ’163 relativo allo zoom dei documenti tramite doppio tap sullo schermo violato su diversi dispositivi, tra cui Galaxy S, S II, e Galaxy Tab, Tab 10.1, ma non su altri, come Indulge, Nexus S 4G, Transform e Vibrant.
Samsung ha violato anche alcuni brevetti di design contestati, ma non quello che copre l’aspetto estetico dell’iPad. In particolare ha violato il brevetto ’677 che compre l’aspetto esteriore delle prime generazioni di iPhone, con gli smartphone Galaxy S, Galaxy S II, Fascinate, Infuse 4G, Mesmerize, Vibrant, ma non con il Galaxy Ace; il brevetto ’087, simile al precedente, violato solo dal Galaxy S e dal Vibrant. Samsung ha violato anche il brevetto ’305 relativo all’interfaccia utente della Springboard a icone dell’iPhone, su tutti i dispositivi sotto accusa (Galaxy S, Epic 4G, Infuese 4G, Vibrant, Captivate, ecc.). Come già accennato, alcun modello di Galaxy Tab 10.1 ha violano il brevetto ’889 che protegge l’estetica dell’iPad.
Riguardo il trade dress (il look -non necessariamente brevettato- del dispositivo) dell’iPhone e dell’iPad, la giuria ha valutato valido solo quello dell’iPhone 3G, ma non quello degli altri iPhone e dell’iPad, considerando “famoso” solo quello dell’iPhone registrato nei brevetti. Il trade dress dell’iPhone 3G è stato violato solamente da Fascinate, Galaxy S, Galaxy S II Showcase, Vibrant e Mesmerize. La violazione è stata definita “volontaria” solo per il design brevettato dell’iPhone e il trade dress dell’iPhone 3G.
Il risarcimento dei danni di vendita richiesto a Samsung ammonta a 1.049.343.540 dollari, meno della metà della somma richiesta da Apple (2 miliardi e mezzo), leggermente corretto dopo verifica rispetto agli iniziali 1,051,855,000 dollari. La multa totale diluita per i vari dispositivi sotto accusa vede al primo posto il Fascinate, con violazioni da $143.539.129, seguito da Epic 4G ($130.180.894), Galaxy S II Epic 4G ($100,326,988), Vibrant ($89,673,957) e Galaxy S II T-Mobile ($83,791,708). Nessun danno monetario è stato provocato da Galaxy Ave, Galaxy S i9000 e Galaxy S II i900. Nelle prossime udienze il giudice potrà decidere se triplicare alcune voci della multa nel caso sia stata appurata una violazione “volontaria”
Apple non ha violato nessuno dei brevetti contestati da Samsung (’516, ’941, ’893, ’460, ’711) su nessuno dei suoi device sotto accusa (iPhone 3G, 3GS, 4, iPad 2 3G, iPod Touch). Non è stato quindi richiesto nessun risarcimento monetario alle casse di Cupertino.
Samsung ha già previsto di appellarsi al verdetto della corte in un’udienza fissata per il 20 settembre. Apple potrebbe continuare sull’onda della vittoria avviando un’ingiunzione preliminare per ottenere il divieto di vendita negli Stati Uniti dei dispositivi Samsung riconosciuti “colpevoli”: molto probabilmente il giudice respingerà la richiesta, ma potrebbe accordare un aumento della multa da infliggere al competitor sudcoreano poiché i dispositivi sono ancora in vendita nel mercato locale.
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