I più e i meno di Google+
Sono ormai passati più di due mesi dal lancio di Google+ e della relativa app per Android, troppo pochi per fare un bilancio definitivo della piattaforma, sufficienti invece per cercare d’intuirne la direzione: le tante linee che animano l’immagine qui sopra andranno ad arricchire una grande tela, o rimarranno solo scarabocchi colorati su un foglio vuoto?
A Mountain View sanno bene di essere ad un punto di svolta con il progetto Plus: l’ambiziosa idea alla base di Google Wave, riunire mail, messaggistica e social network in un unico contenitore, è naufragata poco più di un anno dopo il suo annuncio al Google I/O del 2009; lievemente meglio è andata ad Orkut, che sopravvive principalmente grazie ai paesi dell’America Latina; Buzz invece, nato come una sorta di “bacheca” su Gmail, è stato riciclato nel corso del tempo integrandolo con vari servizi, tra cui recensioni nei check-in, ed è presente anche in Google+, ma non per questo può dirsi ben riuscito. Con G+ dunque non ci potranno essere scusanti, il sasso è stato lanciato, ritirare la mano è impossibile e pretendere di voler colpire qualcun altro suonerebbe ormai ridicolo: il bersaglio primario è Facebook e con lui tutto il mondo dei social network, da Twitter e LinkedIn in giù.
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