È di nuovo “allarme” (sempre che abbiate mai preso un virus) per quanto riguarda il panorama Android. È stato recentemente scovato un nuovo malware in grado di intercettare i messaggi di testo in arrivo, inoltrandoli per poi trasmetterli verso server gestiti da malintenzionati. La minaccia si concretizza attraverso un trojan, “Android.Pincer.2.origin” e secondo alcune società di sicurezza russe è la seconda variante di una versione scoperta in passato.
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Quest’oggi torniamo a parlare dello scanner integrato all’interno del sistema operativo in grado di rilevare applicazioni non certificate dal Play Store ed analizzarle in caso venga scoperto del codice infetto.
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Secondo l’ultimo report pubblicato da McAfee, malware e virus in generale trovano sempre più campo libero nel segmento mobile e soltanto nel 2011 la diffusione di “infezioni” è aumetata di ben il 700% ed in particolare il sistema Android è quello che ha registrato più casi di diffusione di malware.
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L’allarme riguardante l’aumento esponenziale di applicazioni pericolose presenti nel Playstore arriva da Trend Micro. Grazie al avoro del proprio team interno Trendlabs, risulta chenegli ultimi 6 mesi la applicaioni malevole siano passate da 5000 a 20000 unità. La maggior parte dei malware immessi sono fondamentalmente votati a guadagni attraverso la sottrazione di dati sensibili.
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I malware su Android stanno diventando sempre di più un pericolo in aumento, complice la larga diffusione del sistema operativo e la sua natura open source è inevitabile che Android sia diventato la piazza preferita di codice dannoso e nella maggior parte dei casi un ottimo veicolo per il furto di dati personali. Un team di ricercatori della North Carolina State University ha recentemente introdotto l’Android Malware Genome Project un progetto per capire, studiare e combattere il fenomeno del malware su Android.
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Una nuove fonte di “infezione” per i terminali Android è stata di recente scoperta. Il trojan denominato “NotCompatible” ha la capacità di propagarsi attraverso i siti Web.Anche se al momento il numero di device colpiti è limitato, tale forma di diffusione sarebbe inedita per i malware che colpiscono gli smartphone dotati del sistema operativo di Google. A lanciare l’allarme è la Lookout, società che si occupa di sicurezza delle piattaforme mobili che ha sottolineato che per la prima volta un sito web “hacked” è stato utilizzato per diffondere l’infezione verso i dispositivi mobili.
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Google Play Store è di nuovo vittima dei malware e questa volta è Google stessa ad intervenire. Symantec ha individuato ben 29 applicazioni infette che, tutte accomunate da alcune parti di codice e mirate al pubblico giapponese, sono state recentemente rimosse.
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Sophos, società produttrice dell’omonimo antivirus (sarà un caso?), ha recentemente scoperto una nuova infezione riguardante il sistema Android in grado di nascondersi e diffondersi attraverso un semplice gioco sviluppato ad hoc. The Roar of the Pharaoh è un gioco di produzione cinese non disponibile nel Play Store ma distribuito attraverso market alternativi.
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Android.Opfake.B è una nuova variante della minaccia scoperta dai laboratori Symantec e catalogata all’interno dei malware polimorfici, in grado cioè di adattarsi ed evolvere nel tempo a seconda delle situazioni. Il segreto sta nel suo algoritmo che mutando riesce ad eludere controlli e rilevamenti da parte di antivirus e tool di sicurezza.
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Secondo CrowdStrike, società specializzata in sicurezza informatica, gli utenti Android sarebbero di nuovo in pericolo a causa di alcuni link preparati ad hoc da hacker ed esperti che sarebbero in grado, una volta aperti, di prendere il controllo del proprio smartphone, a causa di un bug scovato nel motore WebKit del browser di sistema.
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Dopo l’annuncio da parte di Google del tool per il controllo delle applicazioni Bouncer, sembra che il malware su Android abbiamo scelto una nuova strategia per diffondersi ed eludere lo strumento di Google. Se prima gran parte delle azioni che portavano alla diffusione di codice infetto nello smartphone, erano imputabili alle scelte fatte dall’utente attraverso l’installazione ed esecuzione di applicazioni da market alternativi e spesso poco conosciuti, con l’arrivo di RootSmart e probabilmente molti altri, qualcosa è cambiato.
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Google ha recentemente introdotto Bouncer, un tool in grado di rilevare codice malevolo all’interno di un’applicazione prima che questa raggiunga Android Market e metta a rischio la sicurezza di molti utenti. Secondo Forbes però sembra che la soluzione per aggirare i suoi controlli sia già arrivata.
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