Sebbene siamo sempre abbastanza scettici sugli studi su malware e virus fatti da case che offrono programmi per combattere tali problematiche, da Symantec arrivano nuove dichiarazioni riguardanti la vulnerabilità dei due maggiori sistemi mobile al mondo. Secondo la software house, Android sarebbe più sicuro di iOS e le vulnerabilità del sistema Google sarebbero minori. Il problema è che gli attacchi vengono effettuati in modo maggiore su Android e dunque i casi di malware e virus sono di più.
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Quest’oggi torniamo a parlare dello scanner integrato all’interno del sistema operativo in grado di rilevare applicazioni non certificate dal Play Store ed analizzarle in caso venga scoperto del codice infetto.
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I colleghi di Androidpolice sono entrati in possesso del System Dump del prossimo Device Google experience LG Nexus 4 dove dall’analisi del codice pare trapelare un decisivo passo in avanti in termini di inviolabilità e sicurezza del sistema. Qualora venissero confermate, in Android 4.2 saranno presenti alcune features che blindano il sistema portandolo ad un livello di sicurezza superiore.
Dopo aver implementato in Google Play “Bouncer” (buttafuori virtuale), un malware scanner lato server che filtra le applicazioni ritenute dannose contenenti malware, spyware e trojan, vediamo alcune possibili novità lato OS estrapolate dal codice.
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Il tema della sicurezza degli smartphone è sempre più attuale, con un numero crescente di servizi sfruttabili tramite la piattaforma mobile ed una mole di dati sensibili in costante aumento. La preoccupazione dei milioni di utenti di tutto il mondo è spesso rivolta verso le nuove generazioni di malware, anche se la vera falla potrebbe essere nascosta dietro un componente apparentemente innocuo come l’A-GPS.
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Mantenendo da sempre una formula più aperta rispetto agli store concorrenti, Play Store è stato in molti casi una meta ambita da programmatori e sviluppatori senza scrupoli, sfruttando nomi o altri escamotage per diffondere software malevolo. I casi non sono di certo mancati in passato dove la stessa Google è intervenuta per rimuovere anche un numero ingente di applicazioni. Sebbene noi e praticamente tutte le persone che conosciamo non siamo mai incappati in programmi pericolosi, da pochissimo sono entrate in vigore nuove regole sulla policy del Play Store, rivolte principalmente agli sviluppatori ma con l’obbiettivo di garantire maggior sicurezza anche agli utenti.
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L’allarme riguardante l’aumento esponenziale di applicazioni pericolose presenti nel Playstore arriva da Trend Micro. Grazie al avoro del proprio team interno Trendlabs, risulta chenegli ultimi 6 mesi la applicaioni malevole siano passate da 5000 a 20000 unità. La maggior parte dei malware immessi sono fondamentalmente votati a guadagni attraverso la sottrazione di dati sensibili.
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Quattro ricercatori che rappresentano alcune delle migliori università italiane e centri di ricerca, hanno individuato e corretto un bug più propriamente denominato Denial of Service exploit che affliggeva tutte le versioni del sistema operativo Android. Google ha immediatamente confermato che nel prossimo aggiornamento di sistema il correttivo sarà implementato e intanto l’articolo completo sulla scoperta effettuata è stato reso pubblico sul sito ufficiale dell’Università di Genova.
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Android.Opfake.B è una nuova variante della minaccia scoperta dai laboratori Symantec e catalogata all’interno dei malware polimorfici, in grado cioè di adattarsi ed evolvere nel tempo a seconda delle situazioni. Il segreto sta nel suo algoritmo che mutando riesce ad eludere controlli e rilevamenti da parte di antivirus e tool di sicurezza.
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Secondo CrowdStrike, società specializzata in sicurezza informatica, gli utenti Android sarebbero di nuovo in pericolo a causa di alcuni link preparati ad hoc da hacker ed esperti che sarebbero in grado, una volta aperti, di prendere il controllo del proprio smartphone, a causa di un bug scovato nel motore WebKit del browser di sistema.
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Alcuni ricercatori dello stato del North Carolina hanno pubblicato uno studio in cui è stato valutato il grado di sicurezza sulle configurazioni durante l’installazione di applicazioni per alcuni device Android Motorola, HTC e Samsung. Lo studio ha svelato che tali produttori non implementano correttamente i protocolli di sicurezza nativi dettati da Google con il risultato che alcune applicazioni potrebbero sfruttare permessi e accessi a privilegi considerati non attendibili e quindi veicolare codice malevolo all’interno del dispositivo.
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Trovare le falle di sicurezza e correggerle in tempi record è una prassi normale, che moltissime aziende attuano e che spesso, grazie a segnalazione di utenti particolarmente bravi, vengono trovate prima rispetto all’azienda stessa che sviluppa il sistema o software. Neli ultimi giorni infatti è stato individuato un problema di sicurezza abbastanza grave nel client email predefinito di Android. Parliamo dell’applicazione ufficiale alternativa a Gmail e che, quasi sempre, viene personalizzata dai produttori che sviluppano i device. Non parliamo quindi dell’applicazione GMail.
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