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Cadono le accuse di Oracle contro il sistema Android e l’utilizzo di codice Java coperto da copyright

La diatriba tra Google e Oracle sul caso del presunto codice Java utilizzato dalla casa di Mountainv View all’interno del sistema Android sembra potrebbe essere ad un punto di svolta. Come stabilito dal giudice William Alsup, la struttura e la sequenza del codice analizzato nelle API non sarebbero coperte da copyright il che porterebbe alla risultante di far decadere le accuse contro Google, anche se il processo di appello si trascinerà per almeno altri sei mesi.

Ecco ciò che William ha dichiarato.

In chiusura è importante fare un passo indietro ed analizzare appieno la parte dell’accusa. Dei 166 pacchetti Java portati in aula, 129 non sono stati violati in alcun modo e dei restanti 37, il 97 percento era parti di codice nuovo e liberamente replicabile.

Oracle deve ora confermare che quanto portato in aula come prova risulti essere effettivamente di sua proprietà e legittima licenziataria poichè secondo la sua dichiarazione d’accusa, le API utilizzate all’interno del sistema Android ricondurrebbero a dei comandi troppo simili a quelli riportati dal codice di Oracle stessa, andando quindi a scontrarsi non soltanto con Google ma anche con tutte le aziende che hanno impiegato quella parte di codice per svolgere funzionalità simili in altri ambiti.

Per adesso quindi si può parlare di una nuova vittoria da parte di Google oltre alla precedente emersa alcuni giorni fa. Ovviamente ancora nulla è chiuso definitivamente e il processo di appello forse metterà la parola fine a questa vicenda.

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